Quando Leonardo progetta il palombaro, non trascura nessun dettaglio legato all'immersione.
A differenza di altri scienziati, la sua creazione è destinata a un uso palesemente bellico.
Non a caso è citata spesso in connessione con altri strumenti usati per danneggiare le navi nemiche.
Leonardo progetta l'attrezzatura del palombaro pensando ai problemi che potrebbero presentarsi durante l'immersione.
La dotazione prevista ne è la prova: un abito formato da calzoni, giubba e cappuccio; sacchetti di sabbia da usare come zavorra; un otre gonfiabile e sgonfiabile per favorire la discesa e la risalita; un coltello per liberarsi nel caso si rimanga impigliati in una rete e perfino dei sacchetti in cui raccogliere eventuali rifiuti organici.
Tecniche di respirazione.
Perchè il subacqueo possa muoversi agilmente, è fondamentale che possa respirare senza difficoltà.
Leonardo capisce che subito il sistema di respirazione a tubo semplice in uso a quei tempi è inadeguato, non consentendo un efficace ricambio dell'aria.
Lo scienziato studia un sistema che incanala aria fresca e aria viziata in tubi separati, muniti ciascuno di una valvola azionata dalla respirazione: quando una si apre, l'altra si chiude. Il sistema è tenuto a galla da un grosso galleggiante e la struttura dei tubi è costruita per resistere alla pressione dell'acqua, che altrimenti potrebbe schiacciarli. Ogni dettaglio è stato calcolato.
Nessun commento:
Posta un commento